





Colle Sant’Angelo, il giorno dopo
Fino ai piedi della Croce alla scoperta dei Monumenti polacchi a Montecassino, simbolo di tutte le battaglie che hanno affrontato i soldati in Italia.
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Durata:
4 Ore
Distanza:
Km. 6,5
Dislivello:
200 m
Difficoltà
Facile
Da vedere
• Le rovine dell’antico Monastero dell’Albaneta
• Il carro armato Bialecki, monumento al Reggimento Skorpion
• Il Vallone dell’Albaneta
• La Croce di Ferro di quota 575, monumento alla Divisione Kresowa
• Il Cimitero polacco (visita finale)
• L’Obelisco, monumento alla Divisione Carpazia
• Monte Cairo e La Cresta del Fantasma, punti d’osservazione dei soldati tedeschi
• Pizzo Corno, Villa Santa Lucia, i rifornimenti dei soldati tedeschi
• La Valle del Liri, Piedimonte San Germano, La “linea Hitler”
Itinerario Escursionistico: Percorso misto su stradina cementata e mulattiera di facile orientamento che richiede una discreta preparazione fisica alla camminata con brevi tratti di salita impegnativa su terreno instabile in prevalenza roccioso.
Equipaggiamento obbligatorio: Scarponcini o scarpe da trekking; una buona scorta d’acqua (almeno 1,5 l) e uno snack energetico; giacca antivento e abbigliamento tecnico in relazione alla stagione.
Un po’ di storia. La battaglia di Colle Sant’Angelo
La Quota 575 e il Colle Sant’Angelo furono le colline più lontane da raggiungere dai militari, poste sul lato ovest del massiccio di Monte Cassino. Aggrappati su questo versante brullo e roccioso, i soldati tedeschi ricavarono postazioni inespugnabili per resistere fino all’ultimo uomo. Il Colle dell’Angelo della Morte, come fu ribattezzato dai soldati polacchi, all’improvviso cedette e le postazioni della difesa tedesca, che proteggevano “l’Albaneta”, “il Fantasma” e qualsiasi movimento che avveniva sulla “Collina Imprendibile”, crollarono. Il 18 maggio 1944 i soldati polacchi fecero sventolare la loro bandiera e su tutto il campo di battaglia una tromba suonò le note della melodia “hejnal”, il simbolo musicale di Cracovia. La notizia giunta a Varsavia, all’epoca occupata dai russi e dai tedeschi, ebbe un enorme significato morale.
Un po’ di storia. La costruzione della Croce di Ferro
All’indomani della conquista dell’abbazia di Montecassino e nel giorno dell’inizio della Battaglia di Piedimonte San Germano (20 maggio 1944), una sotto-unità composta da 16 genieri divisionali della 4a e 5a compagnia comandata dal tenente ingegner Wacław Kulikowski, partirono dalle rovine della masseria Albaneta, incaricati di portare diverse tonnellate di cemento, sabbia e supporti di ponte Bailey, fino alla cima della Collina 575 e qui innalzare la Croce di Ferro. Questa fu consacrata il 10 giugno 1944 dal cappellano della divisione, padre Wiktor Judycki.
Foto Storiche & Curiosità

Fase di costruzione della croce. Una trave di legno montata sulla struttura di base fa da traliccio con una carrucola alla sua estremità. La stessa trave scorre in alto sui componenti che solleva e che vengono assemblati a tutta altezza. Nello sfondo della foto si vede la sagoma di Monte Cairo.


Vengono alzate le braccia della croce, 2 elementi per una lunghezza totale di 3,70 metri. Il soldato Tadeusz Szklarek è pronto a ricevere il carico e poggiarlo sulla struttura manovrando la carrucola.



Perché scegliere questo percorso:
• Per scoprire e rivivere le postazioni inespugnabili ricavate dai paracadutisti tedeschi che difesero la Linea Gustav per 5 lunghi mesi.
• Per scattare fotografie uniche su panorami mozzafiato dell’Abbazia di Montecassino e sulla Valle del Liri.
• Per passeggiare con tutta la famiglia tra storia e natura